Scritto da 11:59 am Top News, Politica, Torino

Emanato lo stato di calamità per gli eventi metereologici che colpirono il torinese a settembre

TORINO (27 novembre 2024) – Lunedì 25 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza per gli eventi meteorologici che colpirono il Piemonte nei giorni 4 e 5 settembre 2024. La misura durerà 12 mesi e include uno stanziamento iniziale di 4,8 milioni di euro, destinato a coprire le esigenze immediate e a supportare le comunità colpite.

di Sara Panarella

Il quei giorni di settembre, nel Torinese, furono oltre 50 le persone isolate a seguito di nubifragi, ponti crollati ed esondazioni.

L’accoglimento della richiesta di stato di emergenza da parte del Governo – dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Protezione Civile, Marco Gabusirappresenta un passo essenziale per affrontare i gravi danni subiti dai nostri territori. Grazie ai fondi stanziati, sarà possibile dare risposte alle necessità delle comunità colpite e continuare gli interventi di ricostruzione che i comuni hanno iniziato con risorse proprie“.

Una notizia che arriva contestuale alla presenza del presidente Mattarella ad Alessandria in ricordo dell’alluvione del 5/6 novembre 1994 dove ha presenziato all’inaugurazione di un monumento dedicato a tutti coloro che si spesero nel 1994 per aiutare la comunità in ginocchio e la ricostruzione della città, e poi al parco Carrà per deporre una corona d’alloro al memoriale delle vittime dell’inondazione..

L’alluvione del 1994 causò la morte di 14 persone in città, 69 in tutto il Piemonte.

Le alluvioni, le catastrofi manifestano i loro effetti negativi, psicologici, economici, ambientali anche ben oltre l’emergenza”, ha affermato Mattarella, sottolineando che “la sicurezza dei cittadini va tutelata anche dopo gli interventi dispiegati immediatamente per salvare vite. Quando l’eco degli avvenimenti drammatici scompare dalle cronache non vi devono essere pause o intervalli nel porre in sicurezza i territori e garantire fiducia e serenità alle popolazioni, per sospingere la ripresa della vita. Il rilancio delle zone colpite è interesse di tutto il Paese, e qui ne troviamo testimonianza“. E ancora: “Bisogna guardare alla prevenzione dei rischi, con una visione di lungo periodo, analoga all’andamento della evoluzione degli eventi naturali. Non basta proporsi di ‘mitigare’ le avversità“.

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Last modified: Novembre 28, 2024
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